Perchè sposarsi in chiesa? L’istinto è rispondere: perché si ha fede! Fuori dalla fede è inutile farlo, anzi è una presa in giro.
SPOSARSI IN CHIESA
a cura di Don Paolo Tammi
Che significa avere fede? Significa non solo credere nelle verità fondamentali del cristianesimo (quelle del Credo) ma anche essere convinti che una fede così è necessaria, sia per accompagnare la nostra vita, sia per formare – senza imporre alcunché – i figli a questa stessa fede.
Si può avere fede e non essere praticanti? Di fatto è così per la maggioranza degli italiani, ma una fede non praticata si spegne facilmente. Tuttavia ci si può sposare in chiesa senza essere praticanti, provando ad esprimere in coscienza, e reciprocamente, l’impegno a superare la situazione di pigrizia spirituale o di scarsa chiarezza di idee sulla fede, che sono le due cause principali della mancanza di pratica cristiana. La fede (debole o forte che sia) comporta, quanto al matrimonio, almeno tre conseguenze essenziali, che sono i cosiddetti “fini” del matrimonio cristiano.
Il primo è la promessa della fedeltà coniugale:
ti sarò fedele sempre e non ti tradirò mai.
Il secondo è la promessa dell’indissolubilità: ti prometto che sarò con te tutta la vita e che non credo che alcuna legge o alcun giudice possa sciogliere quello che voglio fare ed essere con te.
Il terzo è la fecondità del matrimonio: mi impegno con te ad avere figli, perché credo che senza figli non posso essere con te una piena unità e una vera famiglia.
Questi tre fini non richiedono di credere in Dio.
Sono infatti credibili come legge naturale, ovvero presente nella natura stessa dell’uomo, poiché Dio (ci si creda o no) ve li ha posti e non possono essere cancellati, come impegno conscio e inconscio dell’essere umano. Senza credere in questi fini è inopportuno sposarsi in chiesa. Né vale ragionare: io ci credo ma non so come andrà a finire. Nessuno di noi lo sa.
Crederci significa mettere una base essenziale perché non avvenga il contrario. Se avviene (e se avviene troppo presto), in genere è perché non ci si credeva dall’inizio e fermamente. Non si può, per esempio, pensare che uno creda nella fedeltà se ancora non ha risolto il problema di avere simpatia o frequentazione per un altro partner né si può pensare che uno creda nei figli se comincia, sin dall’inizio, a porre mille condizioni per averne, con la segreta speranza che l’altro accetti tutte le condizioni poste.
Questi valori bisogna condividerli subito e parlarne spesso.
In mancanza di essi il matrimonio è nullo e la destinazione (poco piacevole) è quasi sempre quella di un tribunale ecclesiastico, che lo dichiari nullo. Vale la pena oggi sposarsi in chiesa?
A parte le buffonate sul costo del matrimonio cristiano (scelta degli sposi o delle famiglie, non certo della Chiesa), direi che ne vale la pena per almeno questi motivi- il matrimonio cristiano è uno stimolo a vivere con la fede, a riscoprirla, e vivere con o senza la fede non è assolutamente la stessa cosa – il matrimonio cristiano, a differenza di quello civile o della convivenza,è impegnativo, e ogni impegno rende migliore l’essere umano, gli tira fuori la parte migliore, lo aiuta a sopportare le difficoltà, che non possono essere mai programmate né evitate.
il matrimonio cristiano è una testimonianza
Ma è anche gratificante, perché dà la misura di essere protetti, amati, al centro di una salita in montagna che non è facile, ma che costituisce uno scopo forte per la persona, invece che abbandonarla all’emozione del momento, a un facile amore, che si può disimpegnare senza alcuna remora morale o psicologica – il matrimonio cristiano è una testimonianza per i figli, considerato che sempre più bambini e ragazzi crescono senza fede, e dunque senza speranza, avendo in alternativa solamente i richiami di un mondo che raramente offre loro una spiritualità seria, impegnativa, di forte valore.
Un papà e una mamma credenti sono, anche sul piano umano, una risposta ai problemi della crescita e della solitudine, che affliggono molto oggi i ragazzi, sin da prima dell’adolescenza Per sposarsi bene in chiesa, è opportuno avere un padre spirituale che accompagni questa scelta. Benché sia difficile averne uno, cercatelo e Dio vi aiuterà a trovarlo!Un ringraziamento speciale a Don Paolo Tammi
Grazie Paolo